Nefer by Christian Jacq

Nefer by Christian Jacq

autore:Christian Jacq [Jacq, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


40

— Svegliati — disse Obed il fabbro ad Ardente.

— Che cosa c'è?

— Il tuo amico Nefer è stato liberato e due artigiani sono venuti a

cercarti.

Il giovane, che aveva dormito due ore dopo una giornata di intenso

lavoro nella fucina, si alzò di scatto.

— Hai riflettuto bene? — chiese Obed.

— È arrivato il momento della mia iniziazione.

Il fabbro non insistette, pur essendo convinto che il ragazzo corresse

incontro alla propria rovina.

— Dove andiamo? — chiese Ardente.

Gli artigiani avevano un'espressione ostile.

— La prima delle virtù è il silenzio — rispose uno dei due. — Se vuoi,

seguici.

Era scesa la notte e nessuna luce brillava nel villaggio o nei suoi

dintorni. Con passo sicuro, come se conoscessero ogni minima asperità del

terreno, i due guidarono Ardente fino alla soglia di una cappella, nella

necropoli scavata nelle viscere della collina che fiancheggiava il lato

occidentale del villaggio.

Il candidato indietreggiò di un passo. Non cercava la morte, ma una vita

nuova! Sebbene avesse tantissime domande da fare, riuscì a tenere a freno

la lingua.

I due artigiani si allontanarono e scomparvero nell'oscurità, lasciandolo

solo di fronte a una porta di legno dorato incorniciata da montanti di

calcare e sovrastata da una piccola piramide.

Quanto avrebbe dovuto attendere, ancora? Se la confraternita credeva di

farlo spazientire, si sbagliava. Ora che si trovava davanti alla prima porta,

non si sarebbe più tirato indietro.

Era pronto a battersi con qualsiasi avversario, ma quello che sbucò dalle

tenebre gli fece accapponare la pelle: aveva corpo d'uomo, ma testa di

sciacallo dal lungo muso feroce e dalle orecchie appuntite. Nella mano

Christian Jacq - 2000

151 Il Segreto Della Pietra Di Luce - Nefer

sinistra il mostro teneva uno scettro, ornato in cima da un muso di cane

raffigurato nell'atto di mordere.

L'uomo dalla testa di sciacallo si fermò a meno di un metro da lui e gli

tese la mano destra.

Nessuna creatura, per quanto terrificante, avrebbe potuto sbarrargli la

strada, pensò Ardente; così non esitò, anche se secondo certe leggende lo

sciacallo della notte sarebbe apparso solo ai morti.

— Se lo segui — disse lo strano essere — Anubi ti condurrà al segreto.

Ma se hai paura, non procedere oltre.

— Chiunque tu sia, adempì al tuo compito.

— Questa porta si aprirà solo se pronuncerai le parole di potenza.

L'uomo dalla testa di sciacallo gli lasciò andare la mano, e Ardente a

quel punto si chiese come comportarsi. Non conosceva le parole di

potenza. Si doveva forse sfondare la porta a furia di pugni per scoprire

cosa c'era dall'altra parte?

Prima che il giovane prendesse una decisione definitiva, Anubi

riapparve recando una zampa bovina di alabastro.

— Presenta questa alla porta — gli ordinò. — Essa sola possiede la

parola di potenza, la parola dell'offerta.

Ardente sollevò la scultura.

Lentamente, la porta si aprì, e apparve un uomo dalla testa di falco.

Adorno di un corsaletto d'oro, reggeva una statuetta di legno rosso che

rappresentava una figura umana decapitata, con i piedi per aria.

— Bada di non camminare capovolto, altrimenti perderai la testa,

Ardente. Solo la dirittura morale ti eviterà questa triste sorte. Ora varca la

soglia.

Il giovane entrò in una piccola cappella decorata da dipinti che

rappresentavano i membri della confraternita nell'atto di fare offerte alle

divinità. Al centro della sala c'era una scala che si addentrava nelle viscere

della collina.



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